Nello scorso articolo ti ho anticipato che ti avrei parlato di contributi previdenziali e come promesso ecco l’articolo (se non lo hai letto clicca qui ).
Partiamo come sempre dallo spazzare via le nuvole definendo cosa sono i contributi previdenziali.
I contributi previdenziali sono delle somme di denaro che vengono versate regolarmente a un ente previdenziale l’INPS o la cassa dell’ordine a cui appartieni, per garantire al lavoratore una serie di tutele in caso di malattia, disoccupazione, infortunio sul lavoro e, soprattutto, per la pensione.
In sostanza, sono un “risparmio forzoso” che ci permette di avere una rete di protezione sociale.
Chi paga questi contributi?
- Lavoratori dipendenti: in genere, il datore di lavoro trattiene una parte della retribuzione del lavoratore e la versa direttamente all’INPS.
- Lavoratori autonomi: sono tenuti a versare i contributi in modo autonomo, calcolandoli sulla base del proprio reddito e versandoli direttamente all’INPS tramite i modelli di pagamento previsti.
- Liberi Professionisti: sono tenuti a versare i contributi in modo autonomo, calcolandoli sulla base del proprio reddito e versandoli direttamente alla Cassa Previdenziale dell’Ordine a cui appartengono tramite i modelli previsti.
Come si calcolano i contributi?
Il calcolo dei contributi può variare a seconda della categoria di lavoratore e del tipo di attività svolta. In generale, l’aliquota contributiva (ovvero la percentuale da versare) è applicata sulla retribuzione imponibile (o sul reddito per i lavoratori autonomi).
I contributi sono di due tipi:
- fissi e li dovrai pagare indipendentemente da quanto guadagni;
- variabili, invece, che dovrai versarli superato un determinato reddito o secondo le regole della tua cassa.
Come si pagano i contributi?
Esistono diverse modalità di pagamento dei contributi previdenziali:
- Modello F24: è il modello più comune per versare i contributi. Si tratta di un unico modello che permette di pagare diverse tipologie di tributi, tra cui anche i contributi previdenziali.
- Servizi telematici INPS: mette a disposizione numerosi servizi telematici che permettono di effettuare i versamenti dei contributi in modo semplice e sicuro direttamente online.
- Domiciliazione bancaria: è possibile domiciliare il pagamento dei contributi presso il proprio istituto di credito, in modo che i versamenti avvengano in automatico.
ATTENZIONE!
Se non paghi i contributi previdenziali sono guai.
Perché il mancato pagamento dei contributi comporta l’applicazione di sanzioni amministrative e pecuniarie.
Solitamente Casse e INPS sono molto attenti ai mancati versamenti e difficilmente si riesce a scampare ai loro controlli.
Ora come al solito è arrivato il momento degli esempi e per rendere più chiaro il tutto ho diviso il lavoratore dipendente dall’autonomo.
Lavoratore dipendente
Marco è un impiegato dipendente a tempo indeterminato di un’azienda privata e guadagna 20.000 euro lordi all’anno.
L’azienda di Marco trattiene una parte della sua retribuzione per versare i contributi all’INPS. L’aliquota contributiva varia a seconda del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, ma in media si aggira intorno al 33%.
L’azienda di Marco versa mensilmente o trimestralmente all’INPS i contributi calcolati sulla base della retribuzione di Marco.
Lavoratore autonomo (commerciante)
Marco ha un negozio di abbigliamento e nel 2023 ha dichiarato un reddito di 30.000 euro.
Marco deve versare un contributo fisso annuo di 4.515,43 euro (valore indicativo per il 2023).
Sulla parte di reddito che supera i 18.415,43 euro invece, (11.584,57), deve calcolare il contributo variabile applicando l’aliquota del 24,48%.
In questo caso, il contributo variabile sarà di 2.839,12 euro (11.584,57 euro x 24,48%).
Il contributo totale che Marco dovrà versare sarà di 7.354,55 euro (4.515,43 euro + 2.839,12 euro).
Per il libero professionista invece è possibile fare un solo esempio in quanto le Casse Previdenziali hanno regole molto diverse tra loro.
Ma credo che ne parleremo in futuro affrontando l’argomento per ogni singola cassa per togliere ogni dubbio.
Nel prossimo articolo ti parlerò invece di Deduzione e Detrazione e sarà l’ultimo articolo legato alla Fiscalità.
Alla prossima.
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