Hai ragione, se non succede nulla, sono davvero soldi buttati nel cestino!

Rifletti però su questa domanda:

che altre possibilità hai???

Cerchiamo concretezza, e no roba da “fantasia portami via!”

La risposta è una sola:

N E S S U N A!

Se non autoassicurarti, ma poi leggendo capirai perché non è proprio economico farlo.

Il trasferimento di rischio, quindi pagare qualcuno perché si assuma un tuo rischio specifico, è la cosa più intelligente e sensata che puoi fare!

Perché dico questo?

Perché semplicemente costa meno che assumerti tu in prima persona il rischio.

So che stai pensando: “Non è vero quello che dici! Intanto devo sborsare 1000/ 2000/ 3000 € l’anno a fondo perduto e se non mi succede nulla ho buttato dai 30 ai 90 mila € (importo scritto qui sopra moltiplicato per 30 anni) nel cestino.

Questo però, è un ragionamento che si poggia su una base parecchio traballante e come dico sempre, non è colpa tua!! (almeno fino a quando non leggi questo articolo, poi se leggi e rimani fermo è colpa tua)

Purtroppo ci hanno insegnato a mettere il focus sull’esborso che abbiamo oggi e non sul potenziale meteorite che ti punta dritto in faccia.

Non ti preoccupare ci pensiamo noi ad illuminare il problema.

I punti da cui devi partire sono:

  • Che tipologia di rischio corri?
  • Quanto impatterebbe sulla tua vita a livello economico? (1.000, 10.000, 100.000, 1.000.000 €?)
  • Questo possibile evento, oltre alle tue abitudini, modificherebbe parzialmente o totalmente anche quelle di altre persone?
  • L’INPS, l’INAIL, le Istituzioni o la tua cassa di appartenenza prevedono un rimborso in caso si verifichi questo evento? Se si, che importo ti verrebbe erogato? Una tantum o un vitalizio?
  • L’importo previsto coprirebbe tutto il fabbisogno? 
  • Se non fosse previsto alcun rimborso come potresti parare il colpo? Hai da parte soldi sufficienti a coprire questo rischio?
  • In caso contrario come potresti fare? Accedere al debito? Aiuto di genitori, figli o parenti?
  • Loro riuscirebbero a sostenerti economicamente e fisicamente?

Solo dopo aver risposto a queste domande possiamo iniziare a parlarne.

Senza questi passaggi di cosa parliamo? 

Del sesso degli angeli?

Sarebbe un rimpallarsi di: “secondo me”, “no io credo che”, “un amico mi ha detto che” ecc ecc.

Sai come la pensiamo qui si parla solo di cose concrete e oggettive, la soggettività e il pensiero personale lasciano il tempo che trovano.

Dicevo, ora possiamo entrare nel tema.

Dalla prima domanda fatta hai capito che devi “mappare” ovviamente tutti i possibili rischi.

Per esempio: 

Hai una casa? SI! Che rischi corre questo bene? 

Elenca tutti i rischi che potrebbero danneggiare parzialmente o totalmente il tuo bene.

Per fare un esempio ne prendo uno che purtroppo è molto gettonato in questo periodo visto i recenti disastri: Evento atmosferico.

Che danno può fare? 10.000/20.000/30.000€? 

Li hai questi soldi? SI/NO? 

Quanto costa una polizza che tuteli il tuo bene? 500€? 

Bene, visto che la matematica non è un’opinione ci vorrebbero 20 anni di pagamento della polizza per coprire quei 10.000 di sinistro. (40 anni se fossero 20.000 e 60 se fossero 30.000)

Adesso chiediti: ne vale la pena autoassicurarsi?

E se invece non stessi bene? E se non riuscissi più a produrre reddito per colpa di un infortunio o di una malattia?

Cosa succederebbe?

Quanto erogherebbe l’INPS o la tua Cassa?

Ti riporto il mio esempio cosi non devi andare a cercare cornetti o amuleti vari in giro per casa.

Se per sfortuna domani mi succedesse qualcosa che m’impedisse di lavorare, l’INPS mi erogherebbe una pensione di:

350€ in caso di invalidità dal 67% al 99%

890 € in caso di invalidità al 100% 

Se invece dovessi venire a mancare a mia figlia andrebbero circa 250€ di pensione di reversibilità.

E questo dopo quasi 20 anni di contributi versati.

Immagina il risultato se hai meno di 20 anni di contributi versati.

Direi che non sarebbe sufficiente per pensare di riuscire a mantenermi e quindi dovrei pesare su qualcun altro, a patto che questa persona riesca a sostenermi economicamente e fisicamente.

Perché oltre all’apporto economico mancherei anche in tutte quelle attività quotidiane a cui penso io oggi:

chi porterebbe a scuola mia figlia? Chi farebbe la spesa al posto mio? Chi penserebbe al giardino e alle faccende pesanti? Chi baderebbe alla bambina fuori dall’orario scolastico mentre la mamma è impegnata al lavoro o in altre faccende?

E se queste cose le delego a qualcun altro che non è della famiglia, perché non ho i nonni vicini (ricordiamoci che non sono degli Highlander) o disponibili, quanto costerebbe? 

Oppure quanto perderebbe economicamente l’altro componente della famiglia se dovesse chiedere continui permessi o addirittura cambi d’orario sul posto di lavoro? 

O nel caso di partita iva se dovesse rinunciare ad alcuni lavori?

Io all’anno pago circa 1.500€  per assicurarmi su tutto quello che mi serve e usufruisco delle detrazioni del caso.

E praticamente tutti abbiamo in tasca 125€ mese per poter sostenere queste cifre e difendere noi e chi amiamo da questi problemi. No?

Pensa solo a quanti soldi spendi per cose che poi magari nemmeno ti fanno felice, risparmiali da domani e indirizzali su questa area.

Vedrai che soddisfazione!

Ecco dopo questi due semplici esempi hai sicuramente capito che il problema non è quanto ti costa la polizza oggi ma cosa genererebbe sulla tua famiglia un simile evento.

E NO, NON SUCCEDE SEMPRE AGLI ALTRI!

A volte gli altri siamo noi.

Eventi simili a questi 2 (che sono semplici esempi) potrebbero mandare all’aria qualsiasi altro obiettivo che tu o la tua famiglia vi eravate posti perché le economie accantonate dovrebbero essere utilizzate per tappare l’uscita generata da questo imprevisto.

L’unico accorgimento che devi avere dopo esserti convinto che questa è l’unica strada (semplicemente perché non esiste alternativa) è affidarti ad un vero esperto e non ad un venditore di polizze.

Ad un professionista che progetta su di te e la tua famiglia una strategia ad hoc e che NON inizi con le solite:

“più o meno 250.000 € di massimale sull’invalidità permanente potrebbero andare bene”, “ma si intanto la polizza la faccia cosi poi vediamo di aggiungere il resto”, “sei giovane cosa vuoi che succeda” oppure “va beh con il lavoro che fai che cosa vuoi che succeda” ecc ecc;

come già detto prima la soggettività lascia il tempo che trova e va fatta un’analisi sulla persona!

Ecco perché i preventivi vanno fatti solo dopo un accurato questionario e solo da chi NON rappresenta un singolo marchio.

Chiudo ricordandoti che puoi scaricare la nostra guida qui e se invece ti serve aiuto a definire i massimali necessari per te e la tua famiglia puoi contattarci qui!

Ti metteremo a disposizione un nostro tutor!

AD MAIORA!